Young, sleek and full of hell di Aaron Rose (Drago)
Le mode si muovono lente, sottopelle. Sono onde lunghe che quando si infrangono marchiano a fuoco una generazione. Aaron Rose ha fatto l’artista, il gallerista e adesso fa il curatore. Si è mosso tra la subcultura americana. Ha respirato il gas delle bombole che dipingono e delle tavole che scivolano sull’asfalto. La periferie senza fine di Los Angeles, il punk. Tra i primi ha intuito e documentato il clash tra la cultura assolata e scazzata della west coast americana e quella densa e frenetica della costa Est. Si è trasferito a New York e ha maneggiato l’immaginario dei graffiti e del rap con una galleria,Alleged Gallery, diventata lo spazio più importante per la street art a New York. Ce l’ha raccontata in questo libro “Young, Sleek and Full of Hell”: un ritratto vivido di chi ha respirato quest’onda. Ha stilizzato con una mostra in arrivo in Italia questa scena che è cresciuta negli anni 90’ e quest’ anno è esplosa diventando definitivamente pop. Roba per bianchi, giovani. “Beautiful Losers” l’ha chiamata: skateboarding, graffiti, punk rock, hip-hop e fashion. Gente che si è emarginata dal rampantismo yuppie per assaporare meglio il sapore dell’asfalto, della strada. Gente che non si è mai sentita figlia della fine del millennio ma non ha ancora messo le radici in quello che stiamo vivendo. Ragazzi che hanno abitato la strada e adesso abitano il nostro immaginario.
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