giovedì 23 agosto 2007

Young, sleek and full of hell


Young, sleek and full of hell di Aaron Rose (Drago)
Le mode si muovono lente, sottopelle. Sono onde lunghe che quando si infrangono marchiano a fuoco una generazione. Aaron Rose ha fatto l’artista, il gallerista e adesso fa il curatore. Si è mosso tra la subcultura americana. Ha respirato il gas delle bombole che dipingono e delle tavole che scivolano sull’asfalto. La periferie senza fine di Los Angeles, il punk. Tra i primi ha intuito e documentato il clash tra la cultura assolata e scazzata della west coast americana e quella densa e frenetica della costa Est. Si è trasferito a New York e ha maneggiato l’immaginario dei graffiti e del rap con una galleria,Alleged Gallery, diventata lo spazio più importante per la street art a New York. Ce l’ha raccontata in questo libro “Young, Sleek and Full of Hell”: un ritratto vivido di chi ha respirato quest’onda. Ha stilizzato con una mostra in arrivo in Italia questa scena che è cresciuta negli anni 90’ e quest’ anno è esplosa diventando definitivamente pop. Roba per bianchi, giovani. “Beautiful Losers” l’ha chiamata: skateboarding, graffiti, punk rock, hip-hop e fashion. Gente che si è emarginata dal rampantismo yuppie per assaporare meglio il sapore dell’asfalto, della strada. Gente che non si è mai sentita figlia della fine del millennio ma non ha ancora messo le radici in quello che stiamo vivendo. Ragazzi che hanno abitato la strada e adesso abitano il nostro immaginario.

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