martedì 9 febbraio 2010

iPunk


iPunk. Antologia di canzoni punk italiane a fumetti, di aa. vv. (Inguine Press, Afumetti, Donna Bavosa)
Una semplice "i" davanti la parola punk. "i" sta per illustrazione, indipendenza, ma anche italia. italia perché è da qui che sono nate e sono girate; indipendenza perché sono circolate da sole con le proprie gambe, e illustrazione perché è cosi che vogliamo farle conoscere, attraverso il fumetto. Punk invece sta per modo di fare le cose. Di vederle e di ascoltarle. -ipunk- racchiude due forme di espressione che vivono e crescono in italia da più di ventanni. Il fumetto e la musica hanno molto in comune, vivono nello stesso sottobosco culturale, hanno degli stessi percorsi e idee che girano tramite le autoproduzioni, la posta, il passaparola, gli incontri e i concerti. Mettono in contatto diverse città, diverse persone, e tutto funziona senza un ordine preciso, o pubblicitario. Questo libro racchiude una dozzina delle più belle canzoni "punk" disegnate a fumetti da autori che, chi più chi meno, sono cresciuti e si sono conosciuti in un ambiente musicale e che hanno avuto lo stesso percorso culturale. Quelli che hanno ascoltato e quelli che hanno letto o hanno suonato loro stessi. A questo libro partecipano come in un disco compilation: maurizio ribichini, maicol & mirco, andrea accardi, gianluca costantini, flavio boretti, diavù, tuono pettinato, ratigher, andrea bruno, tommaso garavini, alessandro baronciani, paper resistance illustrando brani di kina, negazione, crash box, franti, by all means, raw power, concrete, encore fou, sottopressione, bruma, nuvola blu, panico.

Alabam Wildman


Alabama Wildman, di Thurston Moore (Leconte)
New York e l’incrocio di strade del Lower East Side – tra locali e strani avventori, punk, no-wave e free jazz, lavanderie automatiche e fermate della metropolitana – vivono e respirano in lampi di esperienze frenate e visionarie, esplodono nelle invettive contro il conformismo, e si arrendono ad amori veri, possibili o solo immaginati. L’universo lirico di Thurston Moore ha la stessa irruenza e passionalità della sua musica. Attraverso memorie, racconti, poesie e vecchie fotografie del leader dei Sonic Youth, prende vita Alabama wildman. Una singolare raccolta che celebra la libera improvvisazione nella scrittura. "In un primo momento ero anti-Lydia Lunch perché nel Soho Weekly News definiva Patti Smith una scalza pollastrella hippie e i Television una manciata di vecchi che suonavano assolo di chitarra pomposi. Dato che il punk definiva se stesso criticando Led Zep, Floyd e altri, mi divertiva il fatto che ci fosse una nuova figura di punk che criticava Patti Smith. Cazzo, mi ero trasferito a New York proprio per sposare Patti Smith... Molti anni dopo io e Lydia diventammo buoni amici e lei mi confessò che in quel periodo era ossessionata dai ragazzi bianchi alti pelle e ossa... Chissà cosa sarebbe successo se fossi diventato l'amante di Lydia quando avevo diciott'ani". “Respirare Thurston Moore è come prendere il siero della verità. È un’esperienza pericolosa” - Yoko Ono
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