giovedì 23 agosto 2007

Alabama Wildman


Alabama Wildman di Thurston Moore (Leconte)
New York e l’incrocio di strade del Lower East Side – tra locali e strani avventori, punk, no-wave e free jazz, lavanderie automatiche e fermate della metropolitana – vivono e respirano in lampi di esperienze frenate e visionarie, esplodono nelle invettive contro il conformismo, e si arrendono ad amori veri, possibili o solo immaginati. L’universo lirico di Thurston Moore ha la stessa irruenza e passionalità della sua musica. Attraverso memorie, racconti, poesie e vecchie fotografie del leader dei Sonic Youth, prende vita Alabama wildman. Una singolare raccolta che celebra la libera improvvisazione nella scrittura. "In un primo momento ero anti-Lydia Lunch perché nel Soho Weekly News definiva Patti Smith una scalza pollastrella hippie e i Television una manciata di vecchi che suonavano assolo di chitarra pomposi. Dato che il punk definiva se stesso criticando Led Zep, Floyd e altri, mi divertiva il fatto che ci fosse una nuova figura di punk che criticava Patti Smith. Cazzo, mi ero trasferito a New York proprio per sposare Patti Smith... Molti anni dopo io e Lydia diventammo buoni amici e lei mi confessò che in quel periodo era ossessionata dai ragazzi bianchi alti pelle e ossa... Chissà cosa sarebbe successo se fossi diventato l'amante di Lydia quando avevo diciott'ani". “Respirare Thurston Moore è come prendere il siero della verità. È un’esperienza pericolosa” - Yoko Ono

1 commento:

Lila Ria ha detto...

“se potessi riportarlo indietro (il mondo) lo farei e prenderei a calci i loro sederi per tutta la città…la mia preghiera per te è che tu faccia tutto quello che tu hai in mente di fare-e che tu viva la tua vita nel modo che ti piace…”.
E’ senza dubbio CUORI TELEPATICI la lirica più rappresentativa della tenera violenza insita nell’uomo bambino che ha partorito questo libro. Egli è capace di appellarsi alla sua ferocia primitiva pur di creare in sé l’illusoria speranza di cancellare il male passato, dalla ragazza che ora lo ha steso.
Alabama Wildman rappresenta un viaggio: fisico ed emozionale. L’autore-protagonista ha diciannove anni quando si trasferisce a New York Appare come un ragazzo solo ed insicuro che tentenna alla ricerca di un suo io attraverso la musica e lo fa con i Coachmen, una band art rock composta da ragazzi poco più grandi di lui. Questa però si scioglie abbastanza presto, di pari passo con la sua presunta timidezza con le ragazze. La sua ossessione per l’amore comincia con la svedese, e in quel momento crede il suo cuore non possa più ricomporsi. E’ passionale, romantico, impetuoso.
Thurston ti dà l’impressione che sei “il suo tutto”. Come se lui ti girasse attorno, senza riuscire a staccarti gli occhi di dosso. E poi puf distoglie lo sguardo, e te, per lui, non esisti più.
In Alabama Wildmann le poesie si mescolano ad una sorta di diario, ad interviste, foto e deja vus.
Si mischiano flash narrativi a frasi di chiusura che sembrano non c’entrare nulla. Forse sono messe lì per noia, forse per far sorridere. Forse perché c’erano e ci dovevano essere (“passami un quaalude/ facciamolo nudi/ penso che mi piaci/ (penso che ti berrò)/passami l’aspirapolvere”). Moore sembra vivere in un mondo a parte. Pare essere riuscito a ritagliarsi uno spazietto suo, in cui riesce a prendere le distanze da tutti, come a voler dire “fanculo mondo! Penso a me” ( [da: felicità] “maestra maestra/ il cane mi ha mangiato i compiti/ mi dispiace molto/ so che non giungerò a nulla/ ti prego scusami perché non ho scuse/ devi capire che tanto non serve a niente/ nel mio cuore c’e) felicità”). E non sai se sbattergli una porta forte sul muso. O dirgli “vieni qui…” e baciarlo, per il suo essere così tenero. Così puro.
Ciò che più ho amato è il suo modo di amare le donne (“comincia a baciarle il DELIZIOSISSIMO E SENSUALISSIMO CORPO”) e credo alcuni uomini dovrebbero sottrarre dalla borsetta della loro donna un rossetto carminio e annotare sullo specchio in cui si ammirano che”la ragazza è una regina che si sta servendo e di leccarla come se si fosse stati ammessi in un territorio sacro”. (in effetti… sarebbe troppo chiedere loro di tatuarselo sul petto come il protagonista di “Memento”).
E’ un uomo dolce e insicuro. (“ogni volta che dormivo con qualcuno mi sentivo precipitare in un’amore sconvolgente, per l’eternità. Dovevo essere cauto”). E’ un uomo infantile. Da assaporare con intensità. E poi mollare:o ti conduce all’odio (“volevo baciarla per sempre”…)
Come si fa a non amare uno così?