Anarcopunk, di Ian Glasper (ShaKe edizioni)
Il punk politico inglese. Alla fine degli anni Settanta, il punk inglese fu ucciso dalla moda e dall’industria musicale. Ma, subito, centinaia di band, pronte a rischiare la propria libertà per comunicare degli ideali libertari, occuparono la scena. E la sconvolsero. Anarchismo, vegetarianesimo e animalismo, antimilitarismo, squatting e autogestione, autoproduzione di dischi e fanzine, antifascismo e antimaschilismo: questo il loro programma. E urlarono così forte e senza compromessi da cambiare il modo di fare musica e politica. In tutto il mondo.Interviste a e contributi di: CRASS, POISON GIRLS, CONFLICT, FLUX OF PINK INDIANS, CHUMBAWAMBA, SUBHUMANS, DIRT, ICONS OF FILTH, ZOUNDS, ANTISECT, RUDIMENTARY PENI, RUBELLA BALLET, AMEBIX, HAGAR THE WOMB, MOB,OMEGA TRIBE, STALAG 17, OI POLLOI... e molti altri. Con una discografia selezionata di oltre 20 pagine. Le voci, le immagini, la musica e l’arte che celebrarono “il giorno in cui la nazione morì”.
4 commenti:
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Complimenti, un blog molto bello e utile!
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per favore visitAte anche
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